Bitcoin è sicuro?
Bitcoin, pur presentando alcuni limiti e criticità tipici di tecnologie con una storia relativamente breve, è la prima valuta digitale che è riuscita in questi anni ad autoregolarsi ed autodeterminarsi senza alcun bisogno di dipendere da entità centrali o organismi centralizzati che ne influenzino l’offerta e quindi ne manipolino la politica monetaria secondo i propri scopi.
La sicurezza del protocollo P2P è garantita dall’utilizzo della crittografia. Nell’ecosistema Bitcoin, il codice è legge e rappresenta le fondamenta della rete poiché rende possibile effettuare transazioni peer-to-peer, verificabili nella Blockchain e immodificabili.
L’immutabilità della Blockchain di Bitcoin è una delle tante peculiarità che conferiscono a Bitcoin la caratteristica di essere un asset sicuro, non duplicabile e per questo immune da molti tentativi di manomissione.
Nessun privato o organizzazione sovranazionale è in grado di manomettere o modificare a proprio piacimento il protocollo Bitcoin. La Blockchain assicura la trasparenza delle transazioni registrate, disponibili in rete e verificabili da chiunque. La sicurezza di Bitcoin è direttamente proporzionale all’aumento dell’hashrate complessivo (potenza di calcolo della rete); infatti, maggiore è la potenza di calcolo totale della rete, più diventa difficile, per un singolo miner o un gruppo di miner, compiere un attacco alla rete. Questo perché, per poter modificare fraudolentemente le informazioni contenute in un blocco della Blockchain, il miner malevolo deve controllare più del 50% della potenza complessiva della rete.